XX edizione del Premio letterario Nazionale ALPINI SEMPRE
assegnata a SELENYJ JAR, IL DESTINO A SCELTO di Francesco Fagnani, con prefazione di Maria Teresa Giusti
Selenyj Jar è uno scontro che richiama Erodoto e le Termopile: pochi che si sacrificano per bloccare tanti. Con prefazione di Maria Teresa Giusti, massima esperta sulla Campagna di Russia, il volume contiene vari contributi, fra cui le memorie di Valentino Di Franco, Cp. 108^, Btg. L’Aquila, 9° Rgt. Alpini, Div. «Julia», in un certo senso l’ultimo reduce di Selenyj Jar. Di Franco sarebbe potuto facilmente svanire per sempre in un punto ignoto fra la «valle della morte» e Krinitschnaja. È tornato, con un enorme prezzo personale, solo per circostanze fortuite. Si può dividere il libro in tre parti. Dagli antefatti storici all’Operazione Barbarossa, alle vicende di CSIR e ARMIR, fino a Nikolajewka. Qui inizia la seconda parte, tutta su Di Franco, una lettura antropologica e culturale delle genti di montagna di allora, un mondo patriarcale da cui derivano la capacità di sacrificio, di sopportare la fatica, di essere resilienti. Nella terza parte una serie di contributi tematici. Dal congelamento agli arti, all’equipaggiamento dei nostri in Russia, fino ad alcune notazioni sul ripiegamento del Corpo d’Armata Alpino. Ci sono poi due interessanti contributi di militari. Il testo è arricchito dal corredo fotografico, sia d’epoca che restaurato a colori, compresa una ricca sezione di carte militari, anche tedesche e sovietiche, fra cui una, in particolare, praticamente inedita.
Nello specifico i contributi di approfondimento ad opera di militari, concordati con il Colonnello Mario Bisica, Capo Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione presso il Comando Truppe Alpine Bolzano, riguardano il tema del congelamento, con l’intervento del Ten. Colonnello Stella del Centro Sportivo Esercito e un quadro sull’Alpino di ieri e di domani, a cura del Generale di Brigata Paolo Sandri, già Comandante del 9° Alpini. Il Comandante CME Abruzzo Molise, Colonnello Marco Iovinelli, ha lasciato una notazione personale su Di Franco, mentre il Ten. Colonnello Pietro Piccirilli è intervenuto come storico militare. Da segnalare l’apporto di Mauro Depetroni, studioso delle vicende del fronte del Don, e di Paolo Plini, Ricercatore CNR presso l’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP). Da segnalare inoltre un vero e proprio network creatosi per la raccolta dei materiali presenti sul libro. Da Mario Salvi, per la carta straordinaria del ripiegamento, appartenuta al colonnello Giulio Cesare Salvi, ai contributi fotografici del Gruppo Storico "Regio Esercito 1861-1946" L'Aquila, della Sezione ANA di Conegliano (TV) e di quella di Gorizia. E ancora quelli forniti da Fulvio Pratesi e da Fabio Usvardi. Le immagini storiche restaurate e ricolorate, inclusa l’immagine di copertina, sono di Roberto Costanzo, Rocolor.