La battaglia del Khalkhin-Gol

La battaglia del Khalkhin-Gol

Read Time:2 Minute, 39 Second

di Ugo Barlozzetti

La battaglia del Khalkhin-Gol, che in realtà furono tre, dall’11 maggio al 16 settembre 1939, è stata combattuta dall’Armata Rossa insieme a contingenti della Repubblica Popolare Mongola contro l’Armata Imperiale Nipponica. Forse per la coincidenza con gli avvenimenti in Europa è poco conosciuta, anzi addirittura ignorata nella sua decisiva importanza nella narrazione per il “grande pubblico”. Eppure, questa battaglia contribuì a determinare sviluppi decisivi nella Seconda guerra mondiale. Il recentissimo contributo di Giorgio Scotoni nel libro “Da Port Arthur a Port Arthur” permette un’adeguata attenzione al contesto di uno scontro di mezzo secolo in un’area critica per l’egemonia nei confronti dell’Oceano Pacifico. La crisi del 1929 portò al potere in Giappone i militari che ebbero come finalità l’espansione ai danni, in primo luogo, della Cina e nel 1932 crearono l’Impero della Manciuria, poi nel 1937 dopo aver firmato l’anno precedente il patto anticomintern con la Germania, iniziarono una guerra d’aggressione che peraltro portò all’alleanza in Cina tra il governo nazionalista e l’esercito popolare di liberazione, comunista. I militari nipponici erano divisi tra quelli che sostenevano l’Hokushin-ron, l’attacco al nord per conquistare oltre alla Mongolia la Siberia fino almeno al Baikal, e quelli che invece sostenevano il Nashin-ron, l’attacco a sud per conquistare almeno la penisola indocinese e l’Indonesia. Ambedue le correnti erano unificate nel Kodoha come necessità dell’espansionismo e della distruzione del comunismo. Il 13 giugno 1938 fuggì dall’URSS il capo della NKVD dell’estremo Oriente, il generale Henrick Liouchkov portando ai giapponesi una documentazione preziosa. Il comandante dell’armata del Kwantung, la più moderna e potente dotata del migliore armamento e che era il più importante promotore dell’avanzata a nord fece oltrepassare il confine sovietico nella zona del lago Chasan ma fu costretto a ritirarsi.

Le grandi perdite, dovute anche alla crisi dei comandi per le devastanti “purghe” staliniane, dell’Armata Rossa, nonostante la vittoria, indussero a mutamenti significativi. L’armata del Kwantung, in relazione alla crisi in occidente e alla minaccia su quel fronte neSoldati giapponesi attraversano il fiume Khalkhin-Gol nel 1939 (captured photo, Public domain, via Wikimedia Commons)i confronti dell’URSS tentò, sul confine mongolo, un’altra operazione, anche per evitare il rischio di non essere in grado di recuperare il prestigio compromesso, si impegnò in una serie di operazioni culminate appunto  con quella che viene definita la battaglia del Khalkhin-gol che in questa sede non è possibile descrivere in dettaglio anche se di grandissimo interesse per apprezzare le capacità del comandante sovietico, dal 12 giugno, il generale Zukov e il ruolo della dottrina d’impiego formulata negli anni ’20 dal generale Triandafillov. L’armata del Kwantung fu così duramente sconfitta che fece vincere tra i militari giapponesi l’ipotesi opposta, quella della marcia a sud.

Il patto con la Germania allontanò momentaneamente per l’URSS la minaccia a occidente permettendone il decisivo impegno a oriente e i giapponesi peraltro compresero la loro inferiorità dal punto di vista militare. La battaglia coinvolse almeno 50 mila uomini per parte con centinaia di aerei e carri armati e anche per gli stessi criteri tattici si può considerare tra quelle decisive della storia non solo militare.

 

About Post Author

RLS

Raccontare la Storia, per non perdere la Memoria